Modi di dire e abitudini giapponesi: yubikiri genman

Quando si traduce un testo, un racconto spesso capita di imbattersi in parole o espressioni tipiche della cultura dalla quale si sta traducendo, modi di dire che non sempre hanno un perfetto equivalente nella lingua di arrivo.

Traducendo Kiki’s delivery service mi sono trovata varie volte ad affrontare termini o modi di dire, o anche giochi di parole, non facilmente traducibili in italiano, o che perlomeno tradotti in italiano non dicevano nulla.

A un certo punto della storia, Kiki si ritrova a dover fare una consegna in un luogo “speciale”: il luogo dello 指切りげんまん [yubikiri genman].

Ma cosa significa quest’espressione?

Praticamente, con questo termine ci si riferisce al gesto che in Giappone si usa fare quando due persone si scambiano una promessa, incrociando il mignolo della propria mano con il mignolo della mano dell’altra persona (così:)

yubikiri

La promessa quindi viene suggellata da questo gesto e da questa canzone che l’accompagna (una filastrocca molto usata tra i bambini):

指切りげんまん (yubikiri genman)

うそついたら (uso tsuitara)

針千本飲ます (hari senbon nomasu)

指切った (yubi kitta)

In italiano suonerebbe così: yubikiri genman-se dici una bugia-ti farò inghiottire mille aghi! La frase finale (yubi kitta) viene pronunciata separando i mignoli e il suo significato letteralmente sarebbe “ho tagliato il dito”: kitta (切った), infatti, è la forma passata del verbo kiru (切る = tagliare) ma in questo caso assume il significato di “separare”. Quindi, le dita sono separate.

Ma quest’espressione, yubikiri genman, come si potrà mai tradurre? Il dizionario riporta: “promessa con incrociamento dei mignoli”. Ma andiamo a vedere nel dettaglio i due termini che la compongono: la prima parola yubikiri significa letteralmente “taglio del dito” e viene tradizionalmente collegata ad un’usanza di epoca Edo (1600-1868) quando nei quartieri di piacere di Edo le prostitute davano ai propri clienti in segno di fedeltà la punta del mignolo della mano sinistra, anche se spesso spacciavano per propria la punta del dito presa dal corpo di un defunto. Genman (拳万) letteralmente significa 10.000 pugni, espressione che probabilmente rafforzava la promessa dichiarando di essere disponibile a battersi con 10.000 pugni come segno di ulteriore giuramento (o magari per riuscire a mandar giù i mille aghi?).

E’ sempre molto interessante scoprire usanze e abitudini degli altri popoli. Possiamo considerare qeusto modo di dire come equivalente al nostro “giurin giurello”(in inglese tradotto con pinky promise). Mentre il gesto dei mignoli incrociato mi ha ricordato di quando, da bambini, si faceva la pace: si incrociavano i mignoli e si recitava: “Mannaggia al diavoletto che ci ha fatto litigà, pace, pace, pà!”.

Ecco qui il video della filastrocca:

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